I Pro e i Contro dell’essere un freelance

Wow, ci siamo.

Come per tutte le prime volte, anche questa è carica delle famigerate “3A”: aspettativa, attesa e ansia.

Oggi inauguro il blog del mio nuovo sito, un sito web dedicato al copywriting e ai servizi proposti in qualità di freelance.

Non è un caso che la pubblicazione della mia creatura avvenga in questo periodo. Lo considero, infatti, un piccolo regalo di Natale: un regalo in primis per me stessa, e anche per tutti coloro che avranno voglia di seguire le mirabolanti gesta di questa freschissima copywriter freelance di Roma.

E come iniziare al meglio se non con un decalogo – tanto classico quanto richiesto – riguardante i PRO e i CONTRO del mestiere del freelance?

Giuro, mi sforzerò di essere più originale in futuro. Ma sono emozionata, eccitata e anche un tantinello spaventata dal mare di possibilità che da oggi si dipanano sotto ai miei occhi. Quindi dai, fatemi andare sul sicuro.

 

Perché scegliere una carriera da Freelance?

 

  • LA GESTIONE DEGLI ORARI

 

Tra gli aspetti positivi dell’essere freelance, posso sicuramente annoverare quello della libertà di gestione degli orari. Ovviamente ognuno ha le proprie dead-line da rispettare, ma nulla impedisce al freelance di lavorare all’alba, così come nel cuore della notte, a seconda delle proprie esigenze. Visita medica, appuntamento dal dentista, giornata “no”: il copywriter freelance è libero di gestire il proprio calendario senza dover necessariamente seguire un orario prestabilito.

 

  • NESSUNA GERARCHIA

 

Essere capi di se stessi ha i suoi pro e i suoi contro, ma è sempre meglio inveire contro lo specchio che subire i cambiamenti umorali di persone che raramente apprezzano al 100% il tuo lavoro. Sono stata dipendente all’interno di web agencies per anni e, benché si sia più tutelati sotto alcuni aspetti, la pesantezza gerarchica è un fattore di cui personalmente non sento la mancanza.

 

  • TRAFFICO, METRO, AUTOBUS? ADDIO!

 

La mia idea del paradiso si avvicina molto al mio attuale status lavorativo: pigiama, pantofole, musica e gatti che passeggiano sulla scrivania. Devo ammettere, infatti, che svegliarsi tutte le mattine con l’idea di trascinarsi dall’altra parte della città era un vero incubo. Soprattutto se quella città è Roma, con i suoi decantati servizi pubblici e il suo traffico da follia omicida… Adesso il mio ufficio è a quattro passi esatti dalla mia camera da letto. Il che, fatemelo dire, è una figata pazzesca.

 

  • LIBERTA’ DI LAVORARE CON CHI DESIDERI

 

Tutti abbiamo bisogno di lavorare, e i clienti ostici sono da considerarsi parte integrante e normale dell’attività. Quando però non si verificano più i presupposti per una sana collaborazione, come possono essere atteggiamenti poco rispettosi o ritardi indecorosi nei pagamenti, allora il freelance ha la libertà di scegliere di interrompere il rapporto lavorativo. Questo è un aspetto da non sottovalutare, perché fornisce la possibilità di ampliare la propria clientela in maniera prestigiosa anche per il futuro.

 

Ci sono anche dei lati negativi?

 

Ovviamente sì, in risposta ad un concetto universale di rovescio della medaglia, yin e yang e karma is a bitch. Ognuno ne trova di diversi, per me gli aspetti negativi dell’essere freelance sono:

 

  • FERIE E MALATTIE, QUESTE SCONOSCIUTE

 

Il lavoratore autonomo non è tutelato, mai. Questa è un’informazione violenta, cruda, e purtroppo altamente veritiera. Nessuno giustifica una mancata consegna, un ritardo di lavorazione o la necessità di “staccare la spina”. Il freelance non gode di malattia e ferie, motivo per il quale spesso si ritrova a lavorare con la febbre e i brividi davanti allo schermo, o a portarsi il notebook in spiaggia pur di prendersi uno spicchio di sole.

 

  • NON AVERE UNO STIPENDIO FISSO

 

La vera croce della maggior parte dei freelance è quella di non poter contare su un’entrata sicura, elemento che porta molti dipendenti d’azienda a rinunciare alla possibilità di iniziare una carriera autonoma. La verità è che la sicurezza a fine mese fa comodo a tutti, e il freelance sa che raramente potrà averla. Ci sono dei mesi in cui si può guadagnare molto, altri in cui ci si ritroverà a contare le monetine nel portafoglio. Il segreto è non smettere mai, non gettare la spugna, e svolgere il proprio lavoro sempre con rinnovata passione.

 

  • LO STRANO CONCETTO DI PRIVACY

 

Lavorare da casa, per molti, è sinonimo di “lavorare per hobby” più che per necessità. Purtroppo il freelance lavora moltissimo, a qualsiasi orario del giorno e della notte, e il fatto che svolga la sua attività dalla propria abitazione non significa che possa distrarsi a piacimento altrui. Questo vale per tutti quei parenti che si sentono in dovere di disturbare perché “tanto sei a casa”, o quegli amici che ti supplicano di uscire per un aperitivo perché “tanto puoi recuperare il lavoro quando vuoi tu”.

 

  • ORARI ASSURDI

 

Se è vero che il primo “pro” del mestiere è quello della gestione degli orari, è altrettanto vero che questo porta spesso e volentieri a lavorare in orari assurdi. Il freelance è un animale strano, a sangue caldo e freddo al contempo, notturno e diurno insieme. Lo si può facilmente trovare davanti al PC alle 6 del mattino, così come in pieno spleen creativo alle 3 di notte. Tutto ciò comporta una confusione metabolica non indifferente, ed è quindi fondamentale che il freelance si imponga autonomamente degli orari da rispettare.

 

Siete d’accordo con i pro e i contro del mestiere del freelance? Cosa avreste aggiunto in più? C’è qualcosa di troppo nella lista? A voi i commenti!

Roberta Bonori - copyrighter freelance

Privacy & Policy

© Roberta Bonori
P.IVA 14576951009