il copywriter è anche scrittore

Il copywriter è anche scrittore?

Il copywriter è anche scrittore? Beh…

Con un pizzico di orgoglio, lo ammetto, vi informo che è stata pubblicata la raccolta di poesie e racconti brevi “EMOZIONI”, relativa al Premio Letterario Emozioni edizione 2017. Il mio racconto, Espiazione, è arrivato fra i finalisti e ha ricevuto una menzione d’onore da parte della giuria. Lo potete trovare all’interno di questo piccolo e meraviglioso libro, frutto dell’impegno e della dedizione di centinaia di scrittori e poeti in erba.

Qualora voleste acquistarlo, potete cliccare qui.

Non è mai troppo tardi per un regalo di Natale davvero originale!

Il Premio Letterario Emozioni ha già aperto i battenti per la sua seconda edizione. Se siete interessati a partecipare, visitate il sito dell’Associazione Eterna per leggere il bando. E se proprio siete curiosi di scoprire il mondo oltre il copywriting, potete trovare il mio racconto “Maggie” all’interno dell’antologia “Del Vizio E Della Virtù” edito Diamond Editrice. Il racconto è stato selezionato da una giuria d’eccellenza nella quale era presente la scrittrice Dacia Maraini, e ha vinto il primo premio fra i racconti presentati nella sezione “fede”.

Per acquistare l’antologia Del Vizio E Della Virtù, potete cliccare qui.

cosa fa un copywriter

Cosa fa un copywriter?

Cosa fa un copywriter? Esiste un meme, che gira da un po’ di tempo sul web, che recita più o meno (traduco dall’inglese):

  • Cosa fai tu nella vita?
  • Io? Uccido Zombie.
  • Ma và! Non esistono mica!
  • Ne hai mai visto uno?
  • No…
  • Allora ringraziami.

Non riesco ad individuarne esattamente il motivo, ma questo scambio di battute ha sempre innescato nella mia mente una correlazione stretta col il mestiere del copywriter.

Anche perché, diciamocela tutta: ma chi è il copywriter?

Il copywriter è quella figura in grado di scrivere contenuti per il web, testi adattabili e leggibili ovunque online. Spesso però, quando sono solita presentarmi ad un conoscente o ad un potenziale cliente, riesco ad intercettare in maniera nitida lo sguardo vacuo con il quale viene accolto il termine “copywriter”.

In effetti, non tutti sanno esattamente cosa faccia un copywriter, quasi fosse il ninja dei testi: quello che agisce all’oscuro, con il favore delle tenebre, senza conclamazioni.

Per vivere il copy scrive testi, testi che possono essere inseriti in:

  • siti internet/ landing page/e-commerce
  • articoli
  • social media
  • post per blog aziendali
  • flyer
  • documenti di presentazione

e tanto, tanto altro. Personalmente nutro un profondo rispetto per ciò che sono solita fare ogni giorno, soprattutto perché mi ritrovo continuamente dall’altro lato della barricata: quella dell’utente.

É fondamentale analizzare i testi che si producono, non solo in ottica professionale, ma anche nei panni del fruitore finale: solo in questo modo si può essere sicuri di aver centrato l’obiettivo.

Il tuo sito è scritto male? Hai perso un cliente.

Troppo violenta come informazione? Eppure è davvero così. Il sito web di un’attività è la prima vetrina con la quale ci si presenta, il cosiddetto “biglietto da visita” tanto decantato che svolge un ruolo primario per la reputazione di un’azienda, una piccola attività o un negozio.

La considerazione che i terzi hanno di voi online non è da considerarsi secondaria, mai.
Sei il direttore direttore di un hotel di lusso? Allora per te è di vitale importanza che tutto sia presentato al meglio: il tappeto rosso all’ingresso, le stanze pulite e ben spolverate, le divise del personale alla reception stirate e con il tuo logo ben in vista. Puoi avere infiniti pregi, ma questi pregi sono visibili unicamente a chi già è sull’uscio della tua struttura.

E chi invece un albergo lo sta ancora cercando?

Ecco che entra in gioco ciò che il copywriter sa fare meglio: descriverti per come vuoi farti vedere.

Tu sai quanto vale il tuo albergo a cinque stelle, e sai di poter offrire ai tuoi ospiti la miglior esperienza possibile. Eppure dal tuo sito web questo non traspare, anzi: è possibile che qualche utente si accorga persino di errori grammaticali/ortografici presenti nelle descrizioni.

Qualcuno potrebbe parlare di un errore, di una svista.
Questo però cosa comunica all’utente? Semplice: superficialità, sciatteria, e poca cura per il cliente. Perché di questo si tratta, in realtà, non curare la propria brand reputation.

In conclusione, il copywriter è l’eroe del nostro secolo, il salvatore ultimo della tua azienda e il valoroso prode del web.

Okay, forse è leggermente esagerato, ma il succo è questo: un copywriter può aiutarti ad incrementare il tuo bacino d’utenza, a dare nuovo smalto alla tua immagine, e descriverti come tu vorresti fare… con un pizzico di creatività in più.

Sei d’accordo? Vuoi saperne di più? Sentiti libero di contattarmi attraverso il form presente nel sito web, oppure scrivendomi qui: roberta.bonori@gmail.com

Roberta Bonori - copyrighter freelance

I Pro e i Contro dell’essere un freelance

Wow, ci siamo.

Come per tutte le prime volte, anche questa è carica delle famigerate “3A”: aspettativa, attesa e ansia.

Oggi inauguro il blog del mio nuovo sito, un sito web dedicato al copywriting e ai servizi proposti in qualità di freelance.

Non è un caso che la pubblicazione della mia creatura avvenga in questo periodo. Lo considero, infatti, un piccolo regalo di Natale: un regalo in primis per me stessa, e anche per tutti coloro che avranno voglia di seguire le mirabolanti gesta di questa freschissima copywriter freelance di Roma.

E come iniziare al meglio se non con un decalogo – tanto classico quanto richiesto – riguardante i PRO e i CONTRO del mestiere del freelance?

Giuro, mi sforzerò di essere più originale in futuro. Ma sono emozionata, eccitata e anche un tantinello spaventata dal mare di possibilità che da oggi si dipanano sotto ai miei occhi. Quindi dai, fatemi andare sul sicuro.

 

Perché scegliere una carriera da Freelance?

 

  • LA GESTIONE DEGLI ORARI

 

Tra gli aspetti positivi dell’essere freelance, posso sicuramente annoverare quello della libertà di gestione degli orari. Ovviamente ognuno ha le proprie dead-line da rispettare, ma nulla impedisce al freelance di lavorare all’alba, così come nel cuore della notte, a seconda delle proprie esigenze. Visita medica, appuntamento dal dentista, giornata “no”: il copywriter freelance è libero di gestire il proprio calendario senza dover necessariamente seguire un orario prestabilito.

 

  • NESSUNA GERARCHIA

 

Essere capi di se stessi ha i suoi pro e i suoi contro, ma è sempre meglio inveire contro lo specchio che subire i cambiamenti umorali di persone che raramente apprezzano al 100% il tuo lavoro. Sono stata dipendente all’interno di web agencies per anni e, benché si sia più tutelati sotto alcuni aspetti, la pesantezza gerarchica è un fattore di cui personalmente non sento la mancanza.

 

  • TRAFFICO, METRO, AUTOBUS? ADDIO!

 

La mia idea del paradiso si avvicina molto al mio attuale status lavorativo: pigiama, pantofole, musica e gatti che passeggiano sulla scrivania. Devo ammettere, infatti, che svegliarsi tutte le mattine con l’idea di trascinarsi dall’altra parte della città era un vero incubo. Soprattutto se quella città è Roma, con i suoi decantati servizi pubblici e il suo traffico da follia omicida… Adesso il mio ufficio è a quattro passi esatti dalla mia camera da letto. Il che, fatemelo dire, è una figata pazzesca.

 

  • LIBERTA’ DI LAVORARE CON CHI DESIDERI

 

Tutti abbiamo bisogno di lavorare, e i clienti ostici sono da considerarsi parte integrante e normale dell’attività. Quando però non si verificano più i presupposti per una sana collaborazione, come possono essere atteggiamenti poco rispettosi o ritardi indecorosi nei pagamenti, allora il freelance ha la libertà di scegliere di interrompere il rapporto lavorativo. Questo è un aspetto da non sottovalutare, perché fornisce la possibilità di ampliare la propria clientela in maniera prestigiosa anche per il futuro.

 

Ci sono anche dei lati negativi?

 

Ovviamente sì, in risposta ad un concetto universale di rovescio della medaglia, yin e yang e karma is a bitch. Ognuno ne trova di diversi, per me gli aspetti negativi dell’essere freelance sono:

 

  • FERIE E MALATTIE, QUESTE SCONOSCIUTE

 

Il lavoratore autonomo non è tutelato, mai. Questa è un’informazione violenta, cruda, e purtroppo altamente veritiera. Nessuno giustifica una mancata consegna, un ritardo di lavorazione o la necessità di “staccare la spina”. Il freelance non gode di malattia e ferie, motivo per il quale spesso si ritrova a lavorare con la febbre e i brividi davanti allo schermo, o a portarsi il notebook in spiaggia pur di prendersi uno spicchio di sole.

 

  • NON AVERE UNO STIPENDIO FISSO

 

La vera croce della maggior parte dei freelance è quella di non poter contare su un’entrata sicura, elemento che porta molti dipendenti d’azienda a rinunciare alla possibilità di iniziare una carriera autonoma. La verità è che la sicurezza a fine mese fa comodo a tutti, e il freelance sa che raramente potrà averla. Ci sono dei mesi in cui si può guadagnare molto, altri in cui ci si ritroverà a contare le monetine nel portafoglio. Il segreto è non smettere mai, non gettare la spugna, e svolgere il proprio lavoro sempre con rinnovata passione.

 

  • LO STRANO CONCETTO DI PRIVACY

 

Lavorare da casa, per molti, è sinonimo di “lavorare per hobby” più che per necessità. Purtroppo il freelance lavora moltissimo, a qualsiasi orario del giorno e della notte, e il fatto che svolga la sua attività dalla propria abitazione non significa che possa distrarsi a piacimento altrui. Questo vale per tutti quei parenti che si sentono in dovere di disturbare perché “tanto sei a casa”, o quegli amici che ti supplicano di uscire per un aperitivo perché “tanto puoi recuperare il lavoro quando vuoi tu”.

 

  • ORARI ASSURDI

 

Se è vero che il primo “pro” del mestiere è quello della gestione degli orari, è altrettanto vero che questo porta spesso e volentieri a lavorare in orari assurdi. Il freelance è un animale strano, a sangue caldo e freddo al contempo, notturno e diurno insieme. Lo si può facilmente trovare davanti al PC alle 6 del mattino, così come in pieno spleen creativo alle 3 di notte. Tutto ciò comporta una confusione metabolica non indifferente, ed è quindi fondamentale che il freelance si imponga autonomamente degli orari da rispettare.

 

Siete d’accordo con i pro e i contro del mestiere del freelance? Cosa avreste aggiunto in più? C’è qualcosa di troppo nella lista? A voi i commenti!

Roberta Bonori - copyrighter freelance

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